"Il brutto male chiamato denaro"

navigando nel web, tempo fa mi sono imbattuto in un articolo molto interessante (testo in blu) che ha contribuito a farmi decidere l'apertura di questo sito (lo commento un blocco per volta):

Con il V-Day ancora negli occhi e il ricordo di una festa di sport al Forum di Assago, il mondo della pallavolo si risveglia bruscamente da un sogno per ritrovarsi catapultato in un incubo. Nei giorni scorsi si è parlato di inserire la prova tv nelle partite in caso di punti dubbi come quello che ha sancito la vittoria dello scudetto da parte di Macerata, ma la realtà dei fatti è che ci sono problemi più urgenti da risolvere.

nonostante io sia pienamente d'accordo sul fatto che la pallavolo abbia problemi urgentissimi da risolvere, trovo che ogni tentativo di miglioramento che non snaturalizzi il gioco sia comunque da prendere in considerazione. credo infatti che non è perché ci sono 'problemi più urgenti', che debbano essere tralasciati gli altri. un medico non può tralasciare una bronchite, perché in corsia ha un malato con la polmonite...

PALLAVOLO DI CLUB VERSO IL COLLASSO - Come salvare la nostra pallavolo? Il rischio alla lunga, infatti, è che il volley italiano collassi per colpa dei soldi che servirebbero e non ci sono, almeno non per tutti. Già, perché se nel calcio circolano milioni come se fossero caramelle, la pallavolo è molto meno pretenziosa, ma non c’è nemmeno quel poco che basterebbe per far vivere tutti più sereni.

la realtà, purtroppo, è che "i soldi" nella pallavolo non ci sono mai stati!

..e se ci<== leggere FIPAV o meglio FIVB rendiamo conto di questa cosa solo adesso, vuol dire che ciò che si è sbagliato in questi anni è stato proprio il credere sarebbe stata un'ottima idea quella di cercar di far sì che nella pallavolo iniziassero a circolare i soldi, provando ad emulare il calcio!

risultato?

- giocatori che pretendono più di quanto il loro sport possa lontanamente dar loro

- società che scritturano atleti provenienti da mezzo mondo e non italiani (non per nulla, ma poi vanno pagati!) e poi non sanno dove sbattere la testa per raggranellare anche quei (pochi) soldi che prima della crisi riuscivano a trovare

- federazione sempre più assetata di contante a tutti i livelli (e certi cambiamenti di regole danno da pensare)

- tesserati che, dopo l'illusione di poter 'far soldi', si sdubbiano e, di conseguenza, non si rendono più partecipi neppure nel cercare di portare avanti il loro 'movimento'

- etc, etc, etc..

benvenuti nella PallavoloModerna!

POCHI SOLDI IN ENTRATA, TANTI IN USCITA - Con lo strapotere del calcio, infatti, sono pochi i marchi che decidono di investire sulla pallavolo e in ogni caso, con una copertura televisiva così bassa, le cifre non sono certo le stesse. Quindi che succede? che i proprietari dei club fanno i salti mortali per mantenere viva la propria società, cercando di pagare iscrizioni ai campionati, stipendi, affitti dei palazzetti… Se società di pallavolo sono piccole e hanno pochi dipendenti, mentre gli stipendi dei giocatori – professionisti quanto i calciatori – sono ridicoli rispetto a quelli di coloro che militano addirittura nella serie cadetta del calcio. Se qualcuno pensa che un giocatore di pallavolo possa arricchirsi come un calciatore, si sbaglia di grosso: può vivere da benestante e cercare di mettere da parte il massimo per il futuro, studiandosi una strada alternativa per mantenersi dopo il ritiro.

sono d'accordo su tutto tranne che sul primo evidenziato. domanda:

siamo così certi che prima dell'avvento del DigitaleTerrestre, la pallavolo non avesse "copertura televisiva"?

o forse, le rivoluzioni del Volley sono cominciate nella pia illusione di chi in primis pensò di guadagnare cash (FIVB, FIPAV, giocatori e club di serie A1)* dal fatto di potersi accaparrare parte di quella maggiore "copertura finanziariadata dall'esplosione nei canali sportivi satellitari (ai quali però non è mai interessata la pallavolo in sé)?

e non sarà peraltro che, essendo state l'FIVB&C assecondate acriticamente dalle piccole società (anch'esse nell'illusione che sarebbero rientrate in qualche modo nella spartizione di quella torta), oggi si trovano tutti impelagati nei debiti per delle aspettative superiori al reale proprio verso quei diritti TV che nessuno vuol pagare semplicemente perché:

"la pallavolo non fa audience!"

in quanto, così come mostrata in TV (e non a causa diretta del suo regolamento), non è televisiva?

...che poi non capisco:

ma dove sta scritto che uno sport debba far vivere di rendita i suoi atleti? ...mah...

GLI SPONSOR LATITANO - Il ruolo principale lo giocano gli sponsor: coi diritti tv si ricava pochino, quindi tocca ai classici marchi commerciali occuparsi di foraggiare la piccola industria del volley. Ecco perché le maglie delle squadre di pallavolo sono piene di scritte: 50mila euro di qua, 7mila di là, 3mila da un altro, 15mila dall’altro ancora e si crea un gruzzolo che copre le spese, ma non porta certo guadagni. Poi ci sono presidenti che decidono invece di volere la maglia pulita e concedersi solo il title sponsor, uno di quelli ricchi, poi non lo trova e così semplicemente smette di pagare chi lavora per lui, giocatori e staff, e la società inevitabilmente fallisce.

non so dire se quella società "inevitabilmente fallisce" perché decide di non pagare lo staff, so che sono molte le società (non di serie A1, ovvio) che mi devono pagare ancora dei mesi regolarmente lavorati. eppure mica son fallite, tutt'altro!

forse sarebbe il caso che la federazione si occupasse di più di far sì che coloro che devono motivare gli atleti a venire in palestra, vengano poi regolarmente rimborsati, altrimenti a chi daranno la colpa quando anche "gli allenatori volontari" preferiranno starsene a casa piuttosto che gettare dei soldi in spese che MAI si vedranno almeno ripianate?

certo, lo so, basterà continuare ad attuare la politica federale attuale:

sfornare ogni anno nuovi e tanti AllieviAllenatore, così i vari Comitati (P, R ed N) incassano le relative quote, le società avranno altri illusi da 'spennare a loro spese', ed il 'movimento' continua ad andare... verso dove, però, lo si inizia, finalmente e purtroppo, ad intravedere bene!

INCASSI IRRISORI - Ci sono pochi introiti anche per quanto riguarda gli incassi. Benché ci sia la credenza diffusa che la pallavolo sia “uno sport da fighette” per via della mancanza di contatto fisico, la realtà è che di “fighetto” c’è proprio poco: i prezzi dei biglietti sono nazionalpopolari, accessibili a tutti e rendendo il volley uno sport per famiglie non solo per l’alto tasso di fair play che lo pervade, ma per i costi tutt’altro che proibitivi al botteghino. Alcune società applicano addirittutra delle convenzioni ai tesserati Fipav e Csi e in alcuni incontri si può entrare spendendo solo 0,50 € (sì, 50 centesimi, non è scritto sbagliato) per sedersi in tribuna.

concordo al 100%!

e teniamo conto che spesso persino le gare di serieC sono ad entrata libera

L’AFFITTO HA UN COSTO, COME TUTTO IL RESTO - Ovviamente le amministrazioni comunali si fanno pagare per il palazzetto e quindi ci sono casi come la Gabeca che, da Montichiari, è migrata a Monza per le richieste esose del Comune d’origine. Chi ce la fa galleggia e naviga a vista, chi non ce la fa molla. Ed è questo il caso proprio della Gabeca: dopo la morte del suo mentore Marcello Gabana, la famiglia ha fatto di tutto per resistere, ma era un gioco in perdita e per salvare le altre imprese di proprietà ora chiude i battenti.

qui non concordo:

non credo affatto che una società di volley entri in crisi per "i costi di un palazzetto dello sport"

 il palazzetto è l'unica cosa che si ripaga da sola!

SE GABECA PIANGE, SISLEY NON RIDE - Non è l’unica: anche la Sisley, forse la squadra italiana più famosa, lascia dopo anni di successi. L’orgoglio orogranata era già stato calpestato con lo spostamento del campo di casa da Treviso a Belluno. Ora la società cede i diritti, anche se il dg Pasquale Gravina lascia aperto uno spiraglio: potrebbe proseguire con un altro nome l’avventura bellunese se qualche sponsor si facesse avanti, con la disponibilità (ridotta in termini di tempo) da parte dei giocatori di restare se il progetto ripartisse.

ricordo una PiaggioRoma campione d'italia '00 che la stagione successiva (2000-01) dovette cedere i diritti perché lo sponsor Piaggio si ritirò e lasciò 'un vuoto' nelle casse da appena 1 miliardo di vecchie lire

UN CAMPIONATO IMPOVERITO - Mentre la Gabeca saluta, prende in concessione il PalaIper di Monza un’altra società, il Vero Volley (che giocava in A2 questa stagione come Che Banca!). Ecco che così la pallavolo milanese sparisce un’altra volta… La Lega sta già correndo ai ripari studiando il blocco delle retrocessioni in A2 e la riduzione di quelle dall’A2 alla B1; il campionato maggiore, altrimenti, rischia di essere poco nutrito e di scarso appeal.

userà i mitra?

PROBLEMA ANCHE NEL FEMMINILE - La pallavolo femminile non naviga in acque migliori: torna Conegliano dopo il ritiro, ma solo perché acquisisce il titolo sportivo di Parma, che non ce la fa a sostenere i costi. E la Scavolini Pesaro, squadra blasonatissima, versa in pessime condizioni economiche. E’ in triste compagnia: la FoppaPedretti Bergamo, altra squadra di grandissimo lustro, ha perso due sponsor importanti ed in grave difficoltà. Lo sport d’elite è un patrimonio di tutti, ma questo patrimonio rischia di perdersi per una situazione soffocante che va avanti ormai da anni e che rischia di portare all’estinzione. E purtroppo nella pallavolo il Giorgio Armani di turno non è ancora arrivato. anzi, al contrario Benetton ha mollato il colpo. (Ilaria Bottura /Eurosport)

nella pallavolo femminile la situazione reale è ancor più tragica.

no, non per ciò che accade, ma per ciò che non si vede o non si vuol vedere a certi livelli!

in italia, non so negli altri paesi, la federazione (intesa in senso lato: le società, tutte) si è sempre 'crogiolata' sul fatto che una bambina, quando avesse deciso di abbandonare quello sport singolo che frequentava (nuoto, g.artistica o ritmica, danza, ecc), avrebbe scelto la Pallavolo.

da qualche anno a questa parte, invece, le cose sono cambiate. e MOLTO!

le bambine che non decidono di iniziare a giocare a Pallavolo sono sempre di più.. a beneficio del calcio, dell'hokey e addirittura dell'HipHop (che viene considerato a tutti gli effetti "sport di squadra"!)...

ed anche ciò che negli anni passati ci veniva in grande soccorso (mi riferisco al cartone animato "Mila e Shiro..") nonostante fosse alla 50^ piuttosto che alla 75^ replica, oggi, soprattutto a causa delle nuove regole del Volley, è sorpassato e quindi non più proponibile in TV perché assolutamente non capibile.

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