quando la Pallavolo era 'uno sport per tutti'

 

già in articoli precedenti ho avuto modo di indicare alcune delle cause che hanno portato al tracollo della pallavolo ("la pallavolo non è più italiana" e "..e non sembra interessare ad alcuno (Parte2)".

in quegli articoli, però, l'attenzione era rivolta più che altro alla disaffezione/allontanamento dalla Pallavolo che le modifiche ai regolamenti effettuate dalla FIVB, piuttosto che dalla FIPAV, avrebbero creato nei giovani quando essi si fossero trovati davanti alla scelta di provare/iniziare un nuovo sport.

ciò che fino ad oggi non avevo affrontato, invece, è:

la politica FIVB/FIPAV (messa in atto oramai da circa un paio di lustri)

diversi anni fa, la FIPAV prendeva una decisione che evito di commentare:

'..le società hanno l'obbligo di iscrivere un tot numero di squadre ai campionati giovanili. pena: ..' una salatissima multa, in base al campionato giocato dalla loro squadra 'regina'.

lipperlì poteva sembrare una decisione pro-giovani, ma come spesso accade nelle politiche approssimative, alle buone intenzioni non corrispondono ottimi risultati (ovvero: "la via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni!").

cos'è avvenuto come conseguenza di tale decisione?

occorre innanzi tutto premettere e ricordare che la pallavolo, al pari di altri sport minori, ha una sua esistenza periferica, cioè è molto più legata alle realtà paesane che non alle grandi città.

ricordato ciò, con tale decisione la FIPAV decretava l'inizio della scorparsa delle squadre cosiddette 'provinciali' (piccole realtà paesane, limitate non soltanto dalle entrate economiche, ma anche e soprattutto dall'isolamento territoriale) e, di conseguenza, delle relative società sportive.

per molte di queste realtà, infatti, è risultato pressocché impossibile iscrivere ad esempio una propria squadra al campionato di seconda divisione (piuttosto che di terza o di prima), visto che ciò imponeva il dover iscrivere anche due squadre giovanili (tra under14, under16 o under18, oggi anche under13).

pena: €250,oo di multa (per squadre di 3^ e 2^ divisione) per ogni squadra giovanile non iscritta.

come avrebbero potuto, quelle piccole realtà, reclutare così tanti giovani da riuscire ad iscrivere ben 2 squadre giovanili, magari adeguate al livello del loro campionato?

aggiungiamoci poi l'altra decisione drastica:

"..il limite di età massima per i componenti le squadre di categoria..",

che l'ennesima frittata era fatta.

di punto in bianco alcune società si sono trovate nelle condizioni di dover pagare un prezzo salatissimo per poter iscrivere una 'prima' squadra ad un campionato di categoria.

certamente i primi anni ci hanno provato, ma poi......

...ma in questo contesto, i comitati degli enti di promozione sportiva (CSI, UISP, LIBERTAS, ecc), non avrebbero dovuto esultare?

no.

perché la scelta FIPAV di obbligare le società ad iscrivere un tot numero di squadre nei campionati giovanili ha ottenuto inizialmente (ma anche oggi!) anche un secondo risultato:

la 'messa al macello', da parte delle piccole società sportive, di ogni giovane leva reclutata, gettandola a giocare in campionati non adeguati al proprio livello tecnico, con l'unico risultato di lì a poco di far scappare a gambe levate proprio quei giovani che, non si sa più come, avevano deciso di provare la Pallavolo.

quindi, ricapitolando:

- da una parte la FIPAV, che pretendeva e pretende l'iscrizione di un numero minimo di squadre per ogni società.. e quindi, nei fatti, la preclusione dei giovani che decidevano e decidono di avvicinarsi alla Pallavolo in età 'avanzata' (NB: cioè dall'under 14/16 in poi), nonché dei 'veterani'

- dall'altra le società, che non potevano e non possono più permettersi di iscrivere una squadra in un campionato di categoria costruendo le proprie giovanili nei campionati indetti dagli enti di promozione minori (campionati ben più abbordabili da chi arrivava alla pallavolo in età 'avanzata'), ovvero quegli enti più propensi agli adeguamenti regolamentari che permettevano di far giocare in categorie minori coloro che si avvicinavano in ritardo a questo sport (i cosiddetti "fuori-quota"), dando loro modo di imparare a giocare prima di arrivare alla conseguente e logica decisione di fuggire.

- enti di promozione che, tra quota di affiliazione e quota del cartellino, diventavano così troppo onerosi per quelle stesse piccolissime realtà che li avevano da sempre cercati, dato che, contemporaneamente alle succitate scelte politiche, la FIPAV decideva di rendere gratuiti i cartellini giovanili, fino all'under13

risultato:

- iniziale boom di iscrizioni di squadre ai campionati giovanili agonistici (fipav) anche da parte di società che non disponevano di atleti con requisiti tecnico-fisici minimi.

- conseguente estinzione dei campionati giovanili indetti dagli enti di promozione minori, per mancanza di squadre partecipanti.

- conseguente impossibilità di avvicinarsi alla pallavolo da parte di chi era già in età under14 o superiore

- conseguente emorragia di atleti e quindi diminuzione del numero di atleti che arrivano ad avere un'età e un'esperienza tecnica tale da poter giocare in categoria

- conseguente sparizione delle squadre e delle categorie nei campionati FIPAV, sia per emorragia di atleti dai campionati giovanili, che per scelta regolamentare ("no over.."):

la prima divisione maschile del CP Pisa conta solamente 2 squadre pisane
la prima divisione maschile del CP Pisa conta solamente 2 squadre pisane

- esplosione del numero delle squadre nei campionati amatoriali, ma solamente per la categoria Senior:

i due gironi Senior UISP di Pisa contano ben 11 squadre pisane!
i due gironi Senior UISP di Pisa contano ben 11 squadre pisane!

intanto, come era ovvio, le realtà cittadine, tanto cercate e volute dalla FIPAV (come già a suo tempo provò a fare, ottenendo i medesimi risultati, la FIP) nell'ottica 'denaro sonante', non decollano, interessate più al calcio e allo shopping che ad una partita nel mega-palazzetto metropolitano assolutamente vuoto e magari pure con ingresso a pagamento.

PS del 21/12/2012:

sigh.. i Maya avevano ragione: con lo scoccare del 21/12/2012 il mondo (sportivo), almeno per me, è stato distrutto!

"TUTTI, colpevoli della disfatta dello sport!"

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