Il Libero, questo sconosciuto...

...soprattutto al suo inventore: la FIVB.

Qualche anno fa...

anzi, per meglio dire:

oramai diversi anni fa, la FIVB decise che la pallavolo era così brutta, ma così brutta, che occorreva correre ai ripari. A costo di rivoluzionarla tutta.

Detto, fatto.

Nella seconda metà degli anni '90, si assistette impotenti ad una serie innumerevole di modifiche sostanziali delle regole di gioco, tanto che chi conosceva la 'vecchia' pallavolo, oggi dice che essa sia “un altro sport rispetto a quello conosciuto”, ovvero: uno sport sconosciuto.

Ad esempio: lo scorso luglio mi è capitato di seguire, da casa dei miei, alcune partite olimpiche dell'Italia. A mio padre non capitava di vedere una gara di pallavolo da quando io militavo ancora nelle giovanili (anni '80) e mi son divertito come un matto ad assistere ai suoi sbigottimenti e balzi dalla poltrona ogni qual volta in campo accadevano cose per lui inconcepibili:

“..ma quell'arbitro lì è cieco o cosa?!... non ha visto che la palla battuta ha rimbalzato sul nastro della rete!?!..”

“..no, no... qui gli arbitri si sono messi una benda sugli occhi: possibile che non si siano accorti che quel giocatore ha recuperato una palla col piede!?!..”

“la rete!!!... ma come fanno a non aver visto quell'invasione?!... la rete si muove ancora ora!”

“..e quel giocatore, che ci fa in campo con una divisa diversa dagli altri?...”..

..e così via...

il 'buffo', o se volete il 'triste' (certamente l'ironico), è che, seduto sul divano a vedere quelle gare, c'era pure mio nipote di 12 anni, che, da par suo, si sarà chiesto:

“ma che razza di sport è questo, dove gli arbitri non si rendono conto di quello che dice mio nonno, che... è così evidente?”

no, non guardate me: io mi son solo divertito a seguire distaccato questo teatrino tra nonno, nipote ed uno sport che era stato cambiato con i propositi dichiarati di renderlo “più accessibile e capibile al pubblico” (il metodo di punteggio col CambioPalla, infatti, veniva additato come incomprensibile ai non pallavolisti), mentre ha ottenuto il logico effetto inverso (già ampiamente illustrato negli altri post di questo forum), dove da oltre 14 anni tutti i commentatori televisivi son costretti a rispiegare ad ogni gara, se non ad ogni set, chi è il Libero e cosa può fare.

Dicevamo del Libero...

Un ruolo inserito con la 'scusa' di “dare una possibilità di gioco anche alle persone più minute”, mentre ha ottenuto l'effetto opposto:

l'elevazione della statura media di tutti gli altri ruoli... (durata video: 01':03" ==> )

 

oh, ma badate bene: la rete è rimasta alla stessa altezza di prima, eh!

pianetavolley.blogosfere.it


Così oggi ci troviamo a dover gestire uno sport dove l'altezza della rete, a certi livelli, è un optional e la palla viaggia a velocità e traiettorie impossibili.

Particolarità:

il ruolo del Libero, ovviamente, ha dovuto portare con sé alcuni cambiamenti regolamentari, tra i quali, innanzi tutto, la regola secondo cui gli allenatori, al momento di redigere la formazione di gara da consegnare all'arbitro prima di ogni set, dovevano indicare a margine del foglio della formazione il numero di maglia del Libero. Dopo circa una dozzina d'anni che il nuovo ruolo era stato inventato, un paio di anni fa qualcuno si è accorto che il numero di maglia del Libero è già riportato sul Referto assieme ai numeri di tutti gli altri giocatori, per cui è stata abrogata questa norma assolutamente inutile.

Che si parli di “vecchia” o di “moderna” pallavolo, comunque, si poteva e si può far affidamento su un'unica certezza:

il Referto di Gara,

cioè quel documento su cui viene annotato tutto ciò che accade durante una gara: punteggio, time-out, sostituzioni, ecc... (che non ha nulla a che vedere col tabellone per gli spettatori)

tramite il Referto di Gara, infatti, si può star certi di una cosa: se durante una gara ci si accorge che in campo è stato commesso un errore tecnico, è possibile (da regolamento) tornare indietro al punto esatto in cui si è verificato l'errore e riprendere a giocare da lì, senza compromettere il risultato finale.

È possibile quindi ricostruire la formazione di entrambe le squadre, risalire al punteggio del momento, sapere se e quanti time-out, sostituzioni ecc erano state fatte e annullare quelle successive...

secondo gli inventori del Libero l'implementazione di questo ruolo non poteva e non doveva far eccezione.

E non l'ha fatta:

nel Referto sono state inserite due colonne per set in cui deve essere annotata l'entrata in campo del Libero, segnandovi il numero di maglia del giocatore che egli si è accinto a sostituire, nonché il numero di maglia del libero entrato.

pallavolo - Referto Gara
Referto Gara, con evidenziate le colonne destinate al Libero

Ovviamente questo si traduce in un “aumento di lavoro” per i segnapunti, ed il fatto che il Libero entri ed esca dal campo senza dover richiedere il cambio all'arbitro o anche solamente avvertirlo, rende la cosa non molto semplice ai segnapunti, i quali, da parte loro, hanno dovuto inventarsi un terzo occhio per poter seguire il contesto.

Piccoli dettagli di nessuna rilevanza:

1- la semplice annotazione del numero di maglia del giocatore sostituito dal Libero, non è in grado di permettere la ricostruzione della formazione in campo nel caso si renda necessario dover ripartire da un punto precedente a séguito di avvenuto errore tecnico.

2- mentre l'annotazione della presenza in campo del Libero può avere un suo ché logico, segnare il numero di maglia del Libero in campo, o addirittura il loro interscambio, è assolutamente superfluo, dato che per le regole di gioco i due Libero si possono scambiare tra loro in maniera diretta

Le domande, quindi, nascono spontanee:

- ma i geni della FIVB, perché continuano a pretendere che sul Referto di Gara venga annotata l'entrata in campo e l'uscita del Libero con questo criterio, visto che esso ha l'unico effetto di incasinare la vita al segnapunti?

- se ci son voluti 12 anni affinché qualcuno si accorgesse che sul foglio della formazione era inutile indicare il Libero, quanti decenni pensate debbano ancora passare prima che qualcuno si accorga che è altrettanto inutile, se non dispendioso, registrare l'entrata di un Libero al posto dell'altro?

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Commenti: 2
  • #1

    Axurexia (lunedì, 01 aprile 2019 16:58)

    Io infatti dopo due stagioni da segnapunti di U14, U16, U18 e C sono diventato arbitro e tutt'ora sono uno degli arbitri che meglio conosce il referto. A parte gli scherzi, non è facile. Io sono riuscito a fine stagione (dopo 50 partite) a gestire una partita con L1 e L2 per entrambe le squadre che lo scambiavano entrambe in ricezione e servizio tenendo contemporaneamente il tabellone. Sull'abolizione non saprei, sulla sua migliore definizione si potrebbe discutere, sul fatto che spesso quello del segnapunti è un lavoro indegno e, nel mio caso, non pagato sarebbe il caso di parlarne...

  • #2

    Roberto (mercoledì, 17 aprile 2019 00:59)

    come ti capisco... :p