il Really Point System ha diminuito il tempo di gioco?

Navigando nel web alla ricerca di siti/blog/forum sul volley, mi imbatto molto spesso in articoli che trattano il sistema di punteggio che, nella pallavolo 'moderna', è stato denominato Really Point System.

L'idea comune in tutti questi articoli è che, con l'introduzione del RPS, si sia ottenuta una diminuizione del tempo di gioco. Cioè che ci sia una stretta correlazione tra nuovo metodo di punteggio e diminuzione della durata dei set.

In realtà, questa affermazione non coincide al vero, ma si basa su un erroneo presupposto:

il 25° punto di fine set del RPS, equivarrebbe il 15° punto del vecchio sistema del Cambio-Palla.

Purtroppo, però, non è così!

Il really point system, rispetto al cambio palla, ha un unico risultato pratico:

livella maggiormente il tempo di durata del singolo set, sia in caso di incontri disputati tra due squadre con immenso divario tecnico, che tra quelli disputati tra squadre di pari forza (in quest'ultimo caso, ovviamente, a condizione che il set termini a 25... massimo 28 punti).

Infatti, col Really Point System, tra il risultato di 25 a 0 e il risultato di 25 a 23, ci sono esattamente 23 azioni di differenza; né una di più, né una di meno.

Tenendo conto che una singola azione ha una durata media di circa 8", a cui si deve aggiungere il tempo morto per preparare l'azione successiva (diciamo 22"), per un totale medio di 30" ad azione, si può calcolare che il set  avrà una durata:

da un minimo di:        30"25 (25+0) 13' (durata minima set)

ad un massimo di:     30"48 (25+23) = 24' (durata massima set)

Nel vecchio punteggio, col Cambio Palla, la situazione era ben diversa:

prima di tutto un risultato di 15 a 0 non significava necessariamente che non ci fossero state anche molte azioni messe a segno dalla squadra perdente, per cui sarebbe un errore fare il semplice calcolo 30"x15=8' (durata set), in quanto, magari, la squadra perdente poteva disporre di una buona fase di cambio-palla (ricezione), ma peccava nella fase punto (difesa).

In questo articolo, però, si volevano analizzare gli estremi, per cui si può dire che, col vecchio sistema, i set potevano durare anche un minimo di 8' l'uno.

Il che, già di per sé, era meglio (almeno nelle categorie agonistiche):

se tra due squadre non vi è confronto tecnico, la pallavolo può risultare lo sport più noioso del mondo, sia per chi la guarda che per chi la gioca (non importa se da vincente o perdente)!

Allo stesso modo, è più complicato analizzare il numero totale di azioni che vi potevano essere in un set che terminava 13 a 15:

quanti cambi-palla vi erano stati?

In teoria anche solamente uno:

la squadra A inizia il set in servizio e fa 13 punti consecutivi;
a questo punto la squadra B riesce ad ottenere il cambio-palla, va in servizio
e fa 15 punti di fila (totale: 13+1+15=29 azioni, 4 in più rispetto ad un 25-0 col RPS)

ma era molto più probabile che in un set terminato 15 a 13, vi fossero stati molti cambi-palla per cui, alle 28 azioni-punto totali, andranno aggiunte tutte le azioni-cambio-palla.

Per un serio confronto diretto sul numero di azioni giocate tra Really Point System e Cambio Palla, quindi, dovremo basarci sui relativi tempi medi di durata dei set e cimentarsi nel calcolo di alcune proporzioni.

Generalmente un set giocato col cambio-palla aveva una durata media di circa 30'.

questo si traduce nel fatto che in un set vi erano in media:

30' / 30" = 60azioni, tra cambi-palla e punti (NB: già così, molte più delle 48 massime del RPS).

Com'è facilmente intuibile, con la decisione di passare dal sistema C-P al RPS si è voluto diminuire il numero delle azioni medie per set, ottenendone il relativo abbassamento della durata media (22').


Quindi non è stato il RPS in sé a modificare la durata media di un set, bensì la scelta di diminuire il numero medio di azioni per set, attualmente indicabile in: 

24' : 48 = 22' : x

attuale Tempo max set : n° attuali azioni massime set = attuale tempo medio set : x

x = 44 (azioni medie per set col RPS), equivalenti al risultato certo di 25 a 19.

Se infatti nel passaggio al RPS si fosse voluto lasciar intatto il n°azioni medie per singolo set (e relativa durata media di 30'), col RPS i set sarebbero dovuti terminare al punteggio di: 

22' : 25 = 30' : x

TempoMedio con RPS : punteggio attuale fine set = TempoMedio con C-P : x

x = 34 punti (punteggio teorico equivalente di fine set del RPS rispetto al TM col C-P)

portando in questo modo il numero medio delle azioni per set col RPS a: 

25 : (25+19) = 34 : x

punteggio fine set : n° azioni medie attuale = punteggio fine set teorico : x

x = 60 (azioni medie teoriche per set col RPS)

e quindi al relativo punteggio medio finale di 34 a 26 (60-34).

facciamo la riprova: 

22' : (25+19) = 30' : x

Tempo Medio set RPS : n° azioni medie RPS = TM set cambio-palla : x

x = 60 azioni medie col cambio-palla

senza però, nel caso di sistema con CambioPalla, poter indicare un punteggio finale certo di set, al di fuori dei 15 punti del vincitore del set stesso.

 

La risposta alla domanda nel titolo del post, quindi, sarà:

"no. non lo ha diminuito, lo ha LIVELLATO."

il che, a mio parere, soprattutto nel giovanile (dall'under14 in avanti) è un danno per il movimento-pallavolo, non un vanto!

Molto meglio sarebbe stato che si fosse diminuito il punteggio di termine set, restando al vecchio sistema del cambio palla, ricalcolato in base alla media di 45* azioni per set (piuttosto che 50* o 40*).

Oggi, così, si giocherebbe col sistema del cambio palla ed una durata media dei set identici a quella attuale, ma con punteggio di vittoria set reimpostato a: 

15 : 60 = x : 45*

ex punteggio finale nel cambio palla : n° azioni medie per set = x : n° di azioni medie per set volute

x = 11 punti

 

Il vantaggio pratico del vecchio sistema Cambio-Palla?

Semplice:

le partite tra squadre con ampio divario tecnico avrebbero avuto durata minore, mentre, più il livello in campo si equivaleva, più il set avrebbe aumentato il numero di azioni.

A TUTTO VANTAGGIO (questo sì!) dello "spettacolo" (quello vero)!

 

ah.. molti di voi, forse, se lo saranno dimenticato, ma col C-P vi era un limite di punteggio non superabile (17-16) che impediva ad una partiva di andare avanti all'infinito (cosa che invece potrebbe accadere col RPS, anche in caso di ripetuti punti break!).

Limite di punteggio che nel RPS è impossibile da inserire, come ha già ampiamente dimostrato alla FIVB la gara olimpica persa 16-17 al tie-break dall'Italia di Velasco contro l'Olanda!

 

Ultima considerazione di NON poco conto:

col cambio palla le partite terminavano TUTTE a seguito di un'azione break, cioè con la cosiddetta "azione spettacolare", lasciando sia al pubblico che agli atleti l'idea di un risultato netto, guadagnato, meritato!

Oggi, col RPS, la partita può terminare per un errore in battuta dell'avversario dopo un set tirato punto a punto (lasciando l'amaro in bocca pure alla squadra vincente) o dopo una lunga, ma oramai oggi quasi impossibile, rimonta (con relativo gongolamento della squadra vincente)!

 

..e ci chiediamo ancora perché la pallavolo perde consensi?

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Commenti: 1
  • #1

    Matteo (mercoledì, 06 aprile 2016 22:16)

    dettagliata analisi e giuste considerazioni ...quoto...bravo