e non sembra interessare ad alcuno (Parte 1)

volley - nota personale

riporto di seguito la prima parte del testo di un mio documento inviato al CP di Pisa il 20/6 u.s., scritto in seguito a ciò che fu detto dal CP ai rappresentanti delle società, al fine di illustrare loro, tra l'altro, le novità regolamentari della prossima stagione (per l'under 17 era stata dichiarata dal CP l'altezza rete in mt 2,35 anziché 2,43):

Domenica, 17/6/12 ore 17:30

su RAIsport1 è appena terminata al tie-breack la partita di World-League maschile tra Italia e Corea. Per la cronaca, vinta dalla Corea dopo essere stata messa sotto per 2 set a 0.
Nel frattempo su RAIsport2 era già cominciata la partita femminile del Grande Slam di beach-volley tra Italia e USA e al momento le statunitensi conducono la partita per 1 set a 0...

cosa mi sto domandando in questo momento?
Mi piacerebbe avere i dati dell'audience di entrambi i canali RAIsport, per vedere se e quanti spettatori ci fossero e, tra questi, quanti siano passati da RAIsport1 a RAIsport2 nel momento in cui essi si siano accorti della gara di beach in corso.

Io sono uno di quelli che è passato da RAIsport1 a RAIsport2, ma un unico telespettatore, ovviamente, non fa testo.

 

Perché mi è nata questa curiosità, che mi ha spinto a cominciare a scrivere queste considerazioni, proprio nel momento del termine della gara indoor maschile, quando ancora viene giocata la beach femminile?
Perché non più tardi di pochi giorni fa, nella sede FIPAV del CP di Pisa, veniva ufficialmente comunicata l'indizione dei nuovi campionati “under-dispari” delle giovanili maschili per la stagione 2012-13, comunicando tra l'altro che la rete “under17” sarebbe stata m.2,35 (cioè la 'vecchia' “under16”).

Davanti alle mie perplessità su tale scelta, il Comitato me ne domandava le motivazioni e di fronte alla mia risposta:

..così si semplifica ancora di più uno sport in 'caduta libera' proprio perché troppo semplificato (e rivoluzionato) dal 1998 ad oggi dalle 'nuove regole'!..

la replica del comitato è stata:

lei ha provato a rivedersi una gara di anni fa, prima del ReallySystemPoint?.. io sì. E mi sono annoiato! Nonostante la mia iniziale perplessità sul nuovo tipo di punteggio, oggi la pallavolo è più divertente!...”.

Mah, che controbattere... sarà perché è così “divertente”, che non riusciamo più ad avvicinare i ragazzi, i quali, evidentemente, da masochisti quali sono, preferiscono buttarsi su tutti gli altri sport “minori” (vedi anche hockey), piuttosto che sulla bellissima, divertentissima e insuperabile PallavoloModerna?.

..o forse, proprio come mi perplimevo davanti al CP di Pisa circa l'ulteriore semplificazione del gioco, semplicemente:

la pallavolo NON è televisiva!

per cui tutti gli sforzi prodotti fino ad oggi nel cercare una formula di gioco più semplice per gli spettatori, hanno ottenuto soltanto l'allontanamento dell'interesse da parte dei giovani per questo sport?


Perché prima di continuare l'analisi della pallavolo, sarebbe da dire:

anche quando si riguarda una vecchia partita di calcio, confrontandola col calcio di oggi, ci si annoia!

..eppure, salvo piccolezze, le regole del calcio sono rimaste le stesse da quando è nato ad oggi (anzi, il calcio ha avuto l'accortezza di fare dietro-front su quelle norme peggiorative che penalizzavano il gioco)!

Quindi, come sarà facilmente intuibile, anche se le regole della pallavolo fossero rimaste le medesime dei primi anni '90, oggi si assisterebbe a partite ben più divertenti di quelle di 20 anni fa!

NB: chi scrive non si è mai posto il problema se guardare una partita di pallavolo di 20 anni fa fosse più noioso che vederne una di oggi o viceversa, dato che chi scrive si è SEMPRE annoiato a guardare le partite di pallavolo in TV. Sia 20 anni fa, che oggi. Questo, a prescindere dalle nuove regole!
Perché chi scrive è convinto che l'unico modo di godere della pallavolo, sia quello di giocarci.. tutt'al più, di guardarla dal vivo!

Con ciò, non si vuol neppure dire che tutte le modifiche apportate siano state un errore, eh..

 

Per chi scrive, invece, i problemi attuali del Volley sono fondamentalmente 2:
- il fatto che sia uno sport NON televisivo, a causa della rete alta e il campo piccolo (quindi, con 6 giocatori, troppo affollato per poter effettuare le inquadrature dagli angoli giusti)
- il fatto che, per non essersi resa conto del fatto precedente, la FIVB abbia colpevolizzato le regole del momento, ritenendole troppo “complicate”, ponendosi come obiettivo quello di rendere il gioco più “semplice possibile”
(per la cronaca, l'Italia del beach ha appena perso 2-1 la finale per il terzo posto femminile)

 

oggi la FIPAV, col CQN, insiste lungo la strada della parola d'ordine della FIVB:
semplificare gioco e regole!”,
riducendo così, di fatto, la pallavolo a non più lo “sport tecnico” per eccellenza, che ha quindi bisogno di abnegazione e regole per essere amato, ma ad un “passatempo divertente”, in cui chiunque può cimentarsi senza rischio di incappare in falli..

Siamo veramente così certi sia merito delle nuove regole che, oggi, la pallavolo è più divertente degli anni '90?...

...ma soprattutto:

siamo certi che oggi sia veramente “più divertente” per chi la gioca?

Perché chiariamo un punto:
se una cosa non è divertente per chi la gioca, è inutile chiedersi se sia più o meno divertente per chi la guarda, dato che si rischierebbe di avere una platea casalinga di gente che osserva in TV le riprese di un campo vuoto!


Il crollo verticale della pallavolo, infatti, è coinciso con l'avvento del beach-volley come sport olimpionico; sport, quest'ultimo, che a differenza del fratello maggiore indoor, è ben più televisivo!
Al tempo, probabilmente, qualcuno fece l'errore di credere che il beach fosse più seguito in TV in quanto più “semplice” sia nelle regole che nella tecnica.
Ma ancor oggi, che la pallavolo indoor dal punto di vista tecnico/regolamentare è divenuta una bazzecola in confronto al beach, la pallavolo indoor è meno seguita del beach!

Forse il problema non stava nelle “complicate regole del Volley indoor”, no?
...e se c'è chi continua a credere di poter far avvicinare i giovani alla pallavolo semplificando loro il gioco, credo che si possa facilmente arrivare ad affermare che in Italia la pallavolo è veramente “arrivata alla frutta”.
Con immenso dispiacere di chi scrive.
Perché è come pensare che, se un gioco elettronico non attira i sedicenni, il rendendoglielo più facile li attirerà. Purtroppo, non è così!

 

...e smettiamola di pensare che la pallavolo indoor possa avere lo stesso interesse televisivo del beach-volley!
Ma soprattutto:
smettiamola di violentare la pallavolo nelle sue regole, per una motivazione (renderla televisiva) che non avverrà mai!!!

 

per concludere, mi riallaccerei alla politica di un grande allenatore di Volley: Julio Velasco e alla sua “Teoria degli Alibi”, con la quale ha vinto quasi tutto, secondo cui:
non si può dare la colpa all'elettricista, se un faro della palestra ci disturba durante una ricezione”,
chiedendomi e chiedendovi:
in questo problema qual è l'alibi, il considerare la pallavolo NON televisiva (per me: "il faro"), o il non volerne rendersene conto, evitando di cercare un'altra soluzione per i diritti televisivi, puntando magari più sul beach che sull'indoor, lasciando all'indoor la sua natura di sport 'povero' (cioè: il non ricercarsi una posizione diversa in campo per riuscire comunque a vedere e ricevere quel pallone)?

Ai posteri l'ardua sentenza.

pallavolo - nota personale

prima di inviare questa mail alla fipav (il testo qui sopra è solo uno dei tre argomenti che trattava), l'avevo inviata ad altre persone per chiederne un parere.

riporto una risposta ricevuta, in quanto la replica mi ha dato modo di spiegarmi meglio:

Ho letto attentamente la tua riflessione e voglio dirti chiaramente che non sono d'accordo con le tesi sostenute, come d'altra parte ti avevo già annunciato per sms.

Riassumo brevemente:
  A) Le modifiche di alcune regole di gioco (altezza rete piuttosto che il tocco a rete, il fallo di invasione etc.etc.) che naturalmente non vadano a snaturare i principi fondamentali della pallavolo, credo siano una cosa giusta e necessaria. Perché il mondo del Volley, come tutti gli altri sport del resto, non può e non deve restare immobile "nei secoli dei secoli" , ma deve cercare di adeguarsi al mondo e ai tempi che lo circondano, cambiano i sistemi di trasporto, cambiano le comunicazioni, le esigenze e i bisogni delle persone e lo SPORT non può restare fermo. Va da sé che, a volte le modifiche possono essere più o meno giuste o più o meno sbagliate, un movimento attento e capace sarà in grado anche di correggere gli errori.

[...]

Spero apprezzerai la mia franchezza.

Ciao, _____ 

ci tengo a ringraziarti veramente di cuore per la tua risposta. il fatto che sia "franca" la rende a me ancora più apprezzabile.

Ti dico subito che alla fine non mi pare che tu la pensi così diversamente da me..

 

per risponderti in maniera più completa avrei necessità di un paio di info in più:

- secondo te quale sarebbe il metro di paragone che fa capire quando una modifica sia positiva o meno?
- quanto tempo deve passare prima di poterla giudicare (una gara, un mese, 2 mesi, il girone d'andata, l'intera stagione, 2 stagioni...)?

 

intanto ti dico:

A) Forse, nel mio testo, non era abbastanza chiaro, ma io non sono affatto contro le novità.

(Cito: “..Con ciò, non si vuol neppure dire che tutte le modifiche apportate siano state un errore, eh....”).

La mia analisi, piuttosto, si soffermava sui criteri delle motivazioni di dette modifiche.

Se infatti da una parte la FIVB continua ripetutamente a modificare le regole di gioco, è anche vero che dall'altra non lo fa per “modernizzare la pallavolo”, ma solo per un mero fine economico: renderla televisiva (diritti TV). 

Ed è esattamente in questo che, sempre secondo me eh, sta sbagliando, tutto.

 

Negli ultimi 13 anni, infatti, contrariamente al concetto che anche te mi hai sottolineato (cito abbreviando: “..credo siano una cosa giusta e necessaria..le modifiche di..regole..che..non vadano a snaturare i principi fondamentali della pallavolo..”), la FIVB non solo ha snaturato la pallavolo, ma quando si è resa conto (perché spero vivamente che se ne sia resa conto) che le varie modifiche apportate erano peggiorative sia per il gioco (cioè nell'attrarre nuovi atleti), sia per lo spettacolo (cioè numero di spettatori in TV), anziché fare autocritica come è riuscito a fare pure il calcio, ha continuato a inserire correzioni alle regole per correggere le correzioni precedenti.

 

Io non so da quanto tempo tu sia nella pallavolo, per cui non so se te hai conosciuto la Pallavolo, quella 'vera', quella cioè in cui per fare un punto dovevi esserti prima guadagnato il diritto a servire.

Io ho giocato in campionati federali fino alla stagione '96-'97, poi un paio di anni in campionati amatoriali e non ho 'toccato' da giocatore la rivoluzione delle regole.

Da parte mia ti posso dire che quando a 12 anni iniziai a giocare a pallavolo, se il pallone mi picchiava su una coscia era fallo. I falli venivano fischiati solo per il gesto che facevi e non sempre c'era un effettivo tocco errato del pallone. Ed il bello (o se preferisci il brutto) stava proprio in questo, eravamo quasi al punto di: giocare per far punto, prima di far fallo.

Dopo qualche anno, venne introdotta la regola che il pallone poteva impattare dal ginocchio in su, senza che la cosa diventasse automaticamente fallo...

Dici che sono troppo intransigente o romantico o nostalgico?

Non so se te l'avevo già raccontato, ma quando avevo 13 anni, il mio allenatore dette da fare per casa un pensierino sulla pallavolo ed io, tra l'altro, scrissi:

..non capisco perché se il mio sport si chiama 'palla-a-volo', io non possa toccare la palla con i piedi..”

sono 'nostalgico' oggi, o ero 'troppo avanti' a quel tempo?

 

In realtà non mi pare né di essere stato profetico allora, né di essere un nostalgico oggi.

Semplicemente mi domando:

1. “è stata utile per la pallavolo questa rivoluzione regolamentare?”

2. “le nuove regole migliorano veramente il gioco o no?”

3. “siamo certi che lo spettacolo sia migliorato per merito delle nuove regole anziché per l'evoluzione della tecnica e della potenza, o forse è successo l'esatto contrario: ne hanno rallentato quel miglioramento?”

la risposta è abbastanza semplice da trovare ed è sotto gli occhi di tutti noi. Prendiamo ad esempio la cena societaria dell'altro giorno:

c'era una TV. C'era una platea di giocatori di pallavolo di ogni sesso ed età. C'erano genitori di atleti pallavolisti (teoricamente quelli più propensi alla pallavolo). C'era la partita di WorldLeague su RAIsport tra ITALIA e USA e... la TV è stata sintonizzata sulla gara di calcio valida per la qualificazione degli europei tra INGHILTERRA e UCRAINA, senza che NESSUNO abbia detto:

scusate, c'è la NAZIONALE italiana che sta giocando la WorldLeague, si potrebbe cambiare canale?”!

Dici che sia stato merito delle nuove regole, o del fatto che la pallavolo sia televisiva?

E se è stato 'merito' delle 'nuove regole', cosa si aspetta ad eliminarle?

E se è stato 'merito' del fatto che 'la pallavolo è televisiva', cosa si aspetta a rendersi conto che non lo è e che son state fatte una serie immane di c****te, le quali non son servite a null'altro che ad allontanare l'interesse per questo sport?

Perché se c'è una cosa assodata e cui nessuno può smentire, è che la pallavolo abbia perso iscritti!

E li ha persi a cominciare proprio dall'inserimento delle nuove regole.

Prima infatti il piccolo calo registrabile era imputabile al calo delle nascite, ma dalla fine degli anni '90 in italia si è assistito ad un, seppur piccolissimo, aumento delle nascite!

 

NB: come già evidenziatoti, io sono per le (giuste) novità. Infatti fui contento quando la FIVB permise il tocco coi piedi, quando finalmente permise il primo tocco con il palleggio (senza che esso fosse considerato a priori fallo, visto che le regole NON avevano MAI vietato di poter effettuare un primo tocco in palleggio!) e molto altro, compreso il non più fallo di invasione (anche se la rete, così com'è strutturata, fa fare casini).

Altre sono neutre: l'eliminazione del doppio tentativo di servizio (fondamentalmente gli effetti positivi compensano i negativi).

Lo sono molto meno quando invece si parla di ReallyPointSystem, o di net-buono su servizio, o di Libero, o di far decidere all'umore di un arbitro se un secondo tocco, piuttosto che un primo, sia fallo o meno (se non è snaturare uno sport questo, cos'altro può esserlo?).

Lo sono ancor meno quando mi si dice che sul primo tocco posso fare qualsiasi cosa, tanto non è fallo (che, come ovvio, il passaggio ad arbitri incompetenti perché non più in grado di valutare una doppia o una trattenuta, per i quali quindi “non è MAI fallo nessun tocco”, è stato un attimo)!

 

L'argomento “altezza rete under 17” toccato in riunione alla federazione, invece, oltre ad aver sancito la solita incompetenza(2) dei nostri rappresentanti al CP (menomale che la riunione doveva argomentare proprio sui nuovi campionati maschili e i relativi cambiamenti regolamentari!), mi troverebbe d'accordo con te per gli stessi motivi da te citati:

se l'idea finale fosse quella di cercare una novità per migliorare il gioco, ben venga! Ma allora doveva essere fatta per tutti i campionati a seguire (rete maschile massima: 2,35)

Basta, però, essere pronti a fare dietro-front di caso risultasse un'emerita 'caxxata' (come lo sarebbe stata).

Ma se fosse stato solo un modo per rendere ancor più 'facile' la pallavolo ai 17enni, facendo trovare loro poi lo scoglio nell'under19, allora no, non ci siamo!

 

..e poi la mia critica aveva un altro motivo (ma mi chetarono, per cui non potetti dirlo):

per quale recondito motivo nel maschile si voleva inserire un campionato under17 con rete under16, quando nel femminile la rete under16 era stata abolita ormai da anni (anche questo devo ancora capirlo!)?

praticamente:

“agli uomini si semplifica il gioco, alle donne lo si rende impossibile!”,

visto che fino alla stagione appena conclusa, nel femminile, contrariamente al maschile, non si poteva ricevere in palleggio in under13 e U14, la rete U16 non esisteva più già da anni, non veniva prevista (e non è tutt'ora) la possibilità di un campionato U13, 3vs3, con almeno 3 gare a squadra in ogni concentramento settimale, di 3 set l'una a 15 punti secchi (fai te i calcoli e paragonali con le gare U13F, tenendo conto che nel 6vs6 non si è neppure certi di toccare il pallone durante tutto l'incontro, di sicuro non si tocca così tante volte come nel 3vs3).

 

Te non mi hai visto e NON puoi saperlo, ma, mentre leggevo la GuidaPratica 2012/13 alle sezioni U13, U14 femminile, ho fatto salti di gioia nel vedere le novità del prossimo anno.

STAGIONE AGONISTICA 2012-2013 GUIDA PRAT
Documento Adobe Acrobat 716.2 KB

"Salti di gioia" immediatamente interrotti quando, volendo fare i paragoni in presa diretta (mentre cioè la leggevo per la prima volta), arrivato al momento del paragone U17M vs U16F mi sono imbattuto nell'altezza rete U17M del prossimo anno: 2,43.

stavo per sfondare il monitor del mio PC con un pugno! 

chissà se Roberto Ceccarini (pres CP pisa) ha chiamato Berruto per ridergli in faccia come ha fatto con me, alla riunione..

Scrivi commento

Commenti: 0